Lo diceva mia nonna, che la guerra l’ha vissuta quando era solo una bambina.
Lo diceva mia nonna, che la guerra le ha tolto il padre, mai conosciuto.
Lo diceva mia nonna, che ha visto sua madre indossare il nero della vedovanza nel cuore degli anni, come un mandorlo in fiore.
Lo diceva mia nonna, che prendeva una pagnotta di pane di nascosto per darla ai vicini, una famiglia povera alla quale la guerra ha tolto la dignità.
Lo diceva mia nonna, che prima di morire mi ha chiesto di compare un mazzo di fiori per suo padre, il carabiniere partito per servire la Patria e dove fece ritorno avvolto dal tricolore. Era il tempo che mia nonna si stava per ricongiungere col padre, conoscendolo per la prima volta nel mondo delle anime, dopo 85 anni di amore negato.
Lo diceva mia nonna, che la guerra l’ha vista anche da grande, negli occhi di un uomo che l’amò come un papà e che fu sposo di sua madre. Tornò sporco, i pidocchi in testa e una ferita alla gamba… ed un’altra sul cuore.
Ma tornò portando con sé il mare nell’immenso blu dei suoi occhi, dove si scorgeva l’orrore di una terra lontana. Su di sé l’odore della morte e fame di vita, tanta vita e tanta fame.
Lo diceva mia nonna e me lo diceva sempre, di aver visto sua madre essere forte e sola ma coraggiosa nel crescerli e tirare avanti, salvando la poca dignità e libertà che la guerra permette.
Lo diceva mia nonna, sposa anche lei di un soldato, ma un soldato di pace e d’amore che odiava la guerra. Una maledettissima guerra che a 22 anni uccise il più giovane dei suoi fratelli nel sommergibile Giovanni delle Bande Nere.
Lo diceva mia nonna, che all’orrore di un’altra guerra non sarebbe sopravvissuta, uccisa dal ricordo agghiacciante di quella già vissuta negli anni che dovevano essere tra i più belli di una fanciullezza spensierata, che invece non ebbe.
Cos’è la guerra? Chiedetelo a chi l’ha vissuta, glielo leggerete negli occhi, nello sguardo provato dal dolore e dal disprezzo.