Meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati… la profonda riflessione di Domenico Principato. Memorie e ringraziamenti di un giovane emigrante al suolo natio e alla cara Bova Marina.
Domenico Principato, con stima e considerazione, affida le sue riflessioni alla nostra testata giornalistica, che spesso ha accolto e pubblicato i pensieri di questo giovane dottore. Ed eccoci a pubblicare e condividere con i lettori delle profonde memorie e sinceri ringraziamenti che Principato rivolge sentitamente al suo paese d’origine e a Bova Marina, paese di adozione dai cui cittadini si è sempre sentito accolto calorosamente, come più volte ha confidato alle nostre pagine.
Ci scrive Domenico: -“Tanti mesi fa, mi capitò di scrivere sul mito di Ulisse e sull’emigrazione calabrese, ora che l’emigrante sono io, mi preme non fare la solita figura del piagnone e almeno scrivere due righe, se mai io ne sia capace, in grande stile. Partiamo dai saluti, mi preme ringraziare il mio comune di origine e i loro abitanti, tutti indistintamente anche se la campagna elettorale comunale di qualche anno fa, l’unica e sola esperienza politica della mia vita, ha avuto un esito soddisfacente ma idealmente nefasto. Mi porto dentro i solchi dell’agone politico, che è stato sanguigno, a trattai becero, roba per cui serviva una forte tempra, la mia era già esausta, si vede; la prima campagna elettorale dopo il lockdown, già di per sé triste e doloroso. Rifarei tutto quello che ho fatto, anche se le idee con cui partecipano gli uni, a volte, non sono le idee per cui vi partecipano gli altri. Io avevo le mie animate da grandi sentimenti, da grandi valori, che mi si sono annichiliti quando poi ho toccato con mano la sociologia politica, esperienza che non ripeterò in futuro, anche se non rimpiango nulla del passato. Altri e più validi teorici della politica potranno risollevare le sorti del mio suolo natio e me lo auguro, affratellati assieme a tutti i loro tessuti politici di lungo o lunghissimo corso, come sempre speranza e forza ai giovani… se mai vi sia. Io dal canto mio giovane non lo sono più, tempo che fugge niente paura, ho solo riconsiderato il concetto di libertà, di democrazie mature, di collettivismo, di presa di coscienza. Saluto gli amici, anche quelli che non ci sono più, che non ho avuto il tempo di piangere e nemmeno di deporre un fiore prima della partenza. In questo momento, il mio ricordo va persino alle mie maestre elementari, infondo è merito loro se sono riuscito a finire gli studi.”
Il pensiero di Principato rivolge un sincero grazie anche all’amministrazione bovese tutta, al Consiglio Comunale, alla Presidente della Pro Loco Bova Marina e tutto il Terzo Settore, che fin da subito lo hanno fatto sentire figlio bovese, valorizzandone la persona e intessendo per lui parole di affetto umano e di elogio, -“che forse e chiedo venia, non ho adeguatamente ripagato per via del mio carattere ribelle”- aggiunge.
I saluti sono rivolti anche alla cara Palizzi, dove affondano, invece, le radici delle sue considerazioni filosofiche e politiche. Continua a scrivere Domenico -“Un ringraziamento doveroso agli avvocati del mio tirocinio, Giuseppe Gentile e Raffaella Crucitti, che mi hanno istruito su tutto, sono stati precisi e degli ottimi maestri di un viaggio di crescita e ciò che più conta di solidarietà. Mi mancherà la bella Reggio, il Palazzo CE.DIR e il Consiglio dell’Ordine che mi ha elargito affetto stima e sorrisi, accogliendomi uguale tra gli uguali. Ho voluto rendere i dovuti ringraziamenti a tutti costoro perché mi sembrava doveroso. Vorrei chiosare come De Andrè “…meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati”, con la speranza che possiate ricevere il mio abbraccio e il mio ringraziamento sincero che vi giungono ormai da lontano. Ci rivedremo in estate, almeno spero, dove sono certo di ritrovare l’edizione del BookFestival, uno degli avvenimenti più importanti dell’intera estate bovese. Se ho dimenticato qualcuno mi spiace, a volte l’emozione prende il sopravvento, estendo per questo i ringraziamenti a tutti i bovesi che mi hanno ospitato nei loro luoghi ed è cosa che non dimenticherò e che ho apprezzato con commozione viva e sincera, tipica della vera grecità di un popolo gagliardo e fiero. Il mio personale ricordo di voi, qui scritto era un atto per me dovuto, come figlio della vostra terra “…meglio lasciarsi che non essersi mai incontrati…”. Non dimenticate mai di dire ai vostri giovani “studiate, studiate, studiate…”
Saluti meridionali, greci, utopisti e socialisti e indomiti. La mia patria è il mondo, ma la fratellanza è lì dove la vedi.”
Con questo messaggio di speranza verso il futuro chiude il suo scritto Domenico Principato, al quale va il nostro grazie per aver scelto di affidare i suoi pensieri, ancora una volta, alla nostra penna.