“Se ad un popolo rubano le parole, quel popolo è morto”.
Espressione tratta dal libro Il custode delle parole, l’ultimo romanzo di Gioacchino Criaco edito da Feltrinelli presentato a Mannoli presso il B&B Blu Ortensia.
L’evento, inserito all’interno della programmazione estiva del Comune di Santo Stefano d’Aspromonte, ha attratto un vasto pubblico ed è stato organizzato e presentato da Elisabetta Felletti del B&B Blu Ortensia. Il Sindaco Francesco Malara ha introdotto il dibattito con proprie riflessioni di carattere storico e culturale. il dialogo con l’autore è stato curato da Giulia Polito mentre le letture sono state offerte da Mimma Vitale.
Il custode delle parole racconta la storia di Andrìa, un giovane che vive ai piedi dell’Aspromonte che trascorre pigramente le sue giornate tra il lavoro in un call center e le gite al mare con la fidanzata Caterina. È ancora in cerca della sua strada ma sa di non voler fare il pastore come il nonno di cui porta il nome. Nonno Andrìa è custode di un mondo antico e di una lingua, il grecanico, che rischiano di scomparire inghiottiti dalla modernità, e vorrebbe fare del nipote il proprio erede. Ma Andrìa è impaurito dalla montagna e dalla profonda solitudine che si annida dietro i boschi di cui lui conosce i segreti pur non riuscendo a sentirsene pienamente parte. La sua vita cambierà il giorno in cui salverà la vita a Ydir, un giovane come lui scappato dalla Libia e naufragato sulle coste del Mar Jonio.
«Il custode delle parole più che un libro è un vero e proprio manifesto politico per il nostro territorio. – ha dichiarato in apertura il sindaco – Ognuno di noi si costruisce una storia, forgiata dall’ambiente e dalle persone che ci circondano. Poi però tocca a noi avere quella dignità e quell’orgoglio tipico del popolo Aspromontano, per rispettare quella storia: più riusciremo a rispettarla e più saremo noi stessi. La Calabria per migliorare ha bisogno di normalità, di condivisione, concertazione e cooperazione per lo sviluppo dell’Aspromonte».
«Dobbiamo tornare ad essere comunità solidale e aperta, – ha dichiarato Criaco a conclusione dell’evento – ma figli di una storia antichissima che non ci porta indietro ma ci proietta bensì nel futuro. Noi siamo figli e cultura del futuro, quindi dobbiamo imparare a pensare in grande».
Gioacchino Criaco è originario di Africo. Ha esordito nel 2008 con il romanzo Anime nere, da cui è stato tratto il film omonimo diretto da Francesco Munzi, vincitore di 9 David di Donatello e di tre Nastri d’Argento. In seguito sono usciti i romanzi Zefira (2009), American Taste (2011), Il saltozoppo (2015) e La maligredi (2018). Nel 2020 ha pubblicato il romanzo illustrato L’ultimo drago d’Aspromonte.
fonte – risorsa comune Santo Stefano