CONTINUA L’OPERA MERITORIA DI SCRITTORE E TESTIMONIAL DEL NOSTRO TEMPO.
“E ALL’AMERICA MI ‘NDI VAIU la sorti mea vogghiu cangiari” è la sua ennesima opera meritoria alla quale abbiamo fornito una recensione
La vita sulla Terra è una scuola dove si possono imparare le lezioni che servono per progredire in itinere. Ma non tutti hanno lo stesso profitto.
Istanti rispetto all’eternità, sufficienti per raggiungere vette elevate o per sprofondare in profonde voraginI di degrado.
Occorre saper osservare, analizzare, confrontare, sintetizzare, rapportarsi con il contingente, fare delle scelte, misurarsi con la variabilità e mutevolezza dei codici culturali, incorporare il nuovo che arriva nella propria matrice conoscitiva, spesso al prezzo di mettere in crisi le proprie convinzioni, alla ricerca permanente di assetti nuovi e diversi più funzionali.
Antonio Mauro, come tutti, ha frequentato questa scuola, l’unica in modo strutturato, non avendo potuto fare studi letterari e simili, ma a differenza di molti lo ha fatto con il massimo profitto
La sue doti innate: una profonda capacità di osservazione, una sensibilità non comune, una capacità di mettersi in gioco nella politica, nelle lotte sociali, entrando dentro le motivazioni, anzi essendo motivato lui stesso.
Nel corso della vita ha seguito gli eventi storici, politici, umani.
Ha plaudito alla voglia di riscatto delle classi subalterne, alle lotte di classe, se ne è intriso
Ha visto con sofferenza vite di stenti, aneliti ad un’uguaglianza quanto meno delle opportunità, ha sofferto come i sofferenti delle ingiustizie, ha respinto l’idea che si possa essere condannati ad una vita da sfruttati sol perché di origine povera o per condizione di censo.
Nel descrivere le vicessitudini della famiglia di Bertu, il Mauro è dentro gli eventi, perché queste situazioni le ha viste e sofferte, le ha viste nei conoscenti, negli amici, nei vicini, nei compaesani.
Con un linguaggio semplice, prende per mano il lettore e lo trascina in vicende che attraversano un secolo, a partire dai presupposti ancestrali, fino alla contemporaneità.
Vite di grande resilienza proiettate al riscatto.
Con una semplicità disarmante per la sua efficacia, ci accompagna nelle più rilevanti vicende storiche che hanno connotato l’ultimo secolo.
Ci fa toccare con mano le condizioni di vita quotidiana, i sacrifici, le privazioni, le lontananze dagli affetti che hanno interessato più generazioni, le mentalità ricorrenti, i pregiudizi, le emigrazioni come corsi e ricorsi storici nel loro evolversi.
Un viaggio che fa percepire le mutate condizioni di vita, da quelle avite fino ad oggi.
Un viaggio nel quale si riconoscono milioni di persone che sotto lo stesso cielo hanno dovuto e saputo sopravvivere resistendo all’egoismo, alla voglia di privilegi e sopraffazione di altri. Anzi non hanno mai rinunciato alla voglia di riscatto sociale, ai loro sogni, perché la rinuncia è l’anticamera della fine.
Raccontare storie è come cercare dentro di sé quello che si è stati e, soprattutto, quello che non si è potuto essere proiettandolo nei personaggi che lo realizzano quasi per trasposizione.
Il Mauro trova nel trisavolo Bertu e in tutta le successive generazioni il viatico di una umanità che ha affrontato sacrifici differenti per livello e qualità.
Dagli emigranti dei primi anni del secolo scorso nelle lontane Americhe e dagli emigranti della seconda metà del secolo denigrati, maltrattati e derisi, agli emigranti ormai professionisti dei tempi più recenti, richiesti e apprezzati, che si muovono con dignità anche in ambito internazionale.
Sacrifici immani per dotare i figli dei mezzi economici e degli strumenti culturali funzionali all’auspicata scalata sociale che, sorretta da adeguata motivazione, passa necessariamente per un forte impegno nello studio prodromo al raggiungimento di ambìti traguardi professionali.
Ma la mutata condizione economica che ha consentito di entrare in possesso delle terre dei vecchi padroni con un approccio mentale diverso, la mutata condizione culturale, non fanno rinnegare il luogo di origine.
Perché è lì che alla fine si ritrovano, in quegli orizzonti atavici, in quella natura ricca di suggestioni dove coesistono le varietà degli elementi naturali con le diversità umane in perfetta armonia. E a questo punto il Mauro realizza il suo sogno, lo realizza tramite i personaggi del suo racconto, diventa protagonista, si unisce ai suoi personaggi, ultima progenie di quel lontano trisavolo Bertu,
Si recano tutti nella parte più alta, panoramica dei loro possedimenti, un tempo luoghi di sfruttamento dei loro antenati, e si inebriano e sognano del “nuovo mondo” che hanno davanti, un mondo bucolico dove uomini e natura potrebbero veramente convivere armonicamente.
Il condizionale è d’obbligo!
Elio Cotronei
Nella pagina face book di Antonio Mauro potete leggere il suo libro