Di primo acchito vien da chiedersi… Sarà vero?
In altre parole o se si preferisce restare sul classico prologo come sempre,brividi e sudarelle a parte, unica certezza accertata appena si evoca cotale spauracchio piccoli incubi crescono addirittura per interi cento anni…
Davvero c’è chi al meglio dell’integrità psicofisica voglia scientemente imbarcarsi in una siffatta commemorante celebrazione centenaria in piena contemporaneità percorsa da soverchianti fremiti di artificiale essenza,tin eìnai in forma di essere,pare e non è uno scioglilingua,alti lai proferendo a conforto di tutti coloro che lo han subito,anche superato e finalmente mandato in soffitta,sempre con la medesima abnegazione da martirologio.
Esclamazioni sottintese tanto che risulta perfino inutile sottolinearne la pregnanza con relativa punteggiatura ad hoc…
Trovato….
Delegare…parola chiave….A chi ?! Ma a lei,non c’è dubbio… Così scorrono sempre più frequenti le immagini di sembianze perfino avvenenti se riprese sul/dal lato umano ché la sorpresa arriva da quello opposto in cui appaiono gli ingranaggi che consentono il funzionamento dei complessi macchinari, con le rotelline tutte ben esposte al loro posto, orrido vezzo da robottino,a dispetto della nota freddura in cui di solito esse,proprio loro, talvolta girano all’inverso ma lì si tratta di umano sentire,soggetto a qualche inevitabile svista…
Che almeno si renda utile… ormai negli ambienti acculturati tutti in frenetica attesa di artificiali scintille da cui avviare il normale processo della conoscenza.
In lontananza s’ode una nota indocile che volentieri questionerebbe dopo essersi immersa in penitenti nostalgie di poetici,in virtù del tempo trascorso lo diventano, patemi d’animo impettiti in giacca e cravatta,così presentandosi la fauna maschile degli inizi già superbiosa di sé per essere chiamata a superare così impervia prova, misteri dell’adolescenza….
Le signorinette/signorinelle pallide del noto ritornello anni ’30,meno numerose in verità nei resoconti d’epoca,si ritrovano loro malgrado abbigliate con vaporose inamidature quasi sfiorando la permanente a boccoli…
Si usava allora e anche dopo, fin verso anni’70 secolo passato o scorso ,come si preferisce,preparare con cura l’abito da indossare per la maturità…
E poi come è noto venne il tempo di splendidi e comodi jeans a tutte l’ore, leggenda di un 1968 pronto a ghignare sulle ormai viete convenzioni del comune senso del dovere,di là da venire l’imbarbarimento social !!
Non altrimenti ci si poteva presentare a cospetto della severa commissione d’esame.
Intanto dietro quel vocabolo maturo per tutte le occasioni proliferava un coacervo di strepitate decisamente stantie freddure riprese con più o meno garbo dai soliti adulti di casa e parentado in vena di giocosità ammantate di verbosa condiscendenza sulla necessità,ad un certo punto della vita studentesca,di misurarsi con il tremebondo esame,garanzia di futuro rigore cognitivo,donde ne scaturiva l’ineccepibile conclusione …
“A conti fatti” cari/e ragazzi/e ,croce e delizia questa doppia dizione e pazienza se talvolta ci si scorda di farne uso “come va la vita da maturi/e?!”
Vaghi cenni da storie autentiche
Mai una volta che nell’immediato post-periodo venisse risparmiato lo sciatto bla bla parolaio da far venire noia perfino alle ciliegie e altre spiritose delizie di frutta deputate all’ ovvia maturazione naturale…
Pedaggio d’obbligo per l’alfine scampata prova di sopravvivenza ,con votazione se non altro decente,bisognava anche mostrare compiacimento nel sentirsi rivolgere tanta caritatevole attenzione, “poverini con questo caldo”, si sfida chiunque a luglio in quel di Sicilia, a sudare sulla versione di latino… E quella di greco allora,per non parlare del compito di matematica…”
Il tono di voce virava all’unisono verso il severo-burbero trattandosi di…incognite svelate appena in tempo!
Pietosamente talvolta interveniva un qualche genitore stufo di suo a salvare dalla caterva di banalità che pareva non dovesse aver fine…
Che tempi,che epoche/ere/evi….
Domanda lecita in occasione del centenario….
Quali reali obiettivi si sarà proposto di raggiungere il chiarissimo promulgatore della riforma a Suo nome, filosofo, professore,infine celeberrimo Ministro della P.I. in pieno periodo fascista,nel decidere di intitolare questo esame da tremacore intanto …di Stato…un’ufficialità sempre di difficile tratto e per giunta appioppargli nei secoli,siamo già alla prima ricorrenza,questa nefasta aggettivazione uso maturandi caricandola di oneri più o meno impropri .
Fine improvvisa della condizione adolescenziale in cui si vegeta beatamente essendo né carne né pesce e magari bastasse a prendere di colpo illusoria coscienza da adulti nel portare a compimento i futuri compiti negli svariati campi dello scibile umano !
Un godibile intervallo di leggerezza
A parte si snodava la liturgia delle cibarie con le quali eccelsamente nutrire corroborando corpo e mente della figliolanza impegnata nell’arduo cimento, durata media all’incirca un mesetto,da segnalare i quattro scritti quattro,dopo congruo intervallo gli orali sospesi direttamente sul precipizio dei terrificanti riferimenti alle lezioni degli ultimi tre anni liceali…
E se puta caso in quel peculiare periodo capitava di riffa o di raffa qualche compleanno vagante,vedasi la sottoscritta con piazzamento a metà luglio nel giorno di presa della Bastiglia che a farlo apposta non sarebbe riuscito così a pennello,che fa?!…
Si sarebbe il tutto rimandato alla fine della singolar tenzone con la promessa di festeggiamenti raddoppiati per l’occasione unica che non si ripeterà… tracima inevitabile qualche spunto autobiografico !
Nel frattempo si torni con i piedi per terra magari con l’ausilio di buoni mangiarini,talvolta financo eccezionali dato che il tempo eé quello delle succulente meraviglie di passo nello Stretto al momento sotto l’ombra fantasima del Ponte!
Di quei/ questi tempi ancora naviga con movenze sultane il pescespada, poderosa la stazza argentea rifinita a pelo di gorgo dal micidiale gladius che esalta le sue gesta spadaccine nel confronto con le sapide ricette di famiglia rispolverate ad ogni inizio di stagione missinisa….
E per quella irripetibile degli Esami di Stato o trasfigurazione della maturità come eroico mito di gioventù che trasvola verso la completezza adulta,soccorre la memoria
di cibo cotto d’amoroso
alito di erbe fragranti *
Imperante la necessità di nutrire con grazia gli affaticati esaminandi scegliendo la cottura a bagnomaria che da sempre rende ancor più delicata la pietanza consegnandola all’olimpo dei sapori in piena calura estiva…
Per rompere la monotonia con altrettanta gradevolezza vale accompagnare in sottofondo con un trionfo di gamberi rosa sempre di rigore nello Stretto…
Come dolce il rinfresco intrigante di granite/cremolate e prima che la descrizione prenda il largo verso lidi di dolcezze inusitate si rientri in tema…
Riassumendo in epilogo
Si narra di felici smemoratezze sui diciotto vent’anni che equivalgono alle prime vere difficoltà esistenziali,così innescate dall’Esame degli Esami,quello di maturità a scanso dalle ire funeste di coloro che non ne sono usciti indenni a dir così,qualcuno c’é!
Ben altri gli esami da affrontare nel corso dell’umana esistenza,di quelli che non finiscono mai…
Pertanto è lecito annoverare il periodo in cui si svolgevano in epoca ormai remota come uno dei più coinvolgenti a livello familiare e collettivo, in cui a tuffo si immergeva elegiaca la stampa locale fornendo giorno per giorno le notizie sulle tracce delle prove di esame..
Anche adesso i media mostrano un certo interesse sull’argomento ma l’atmosfera è tutt’altra…vuoi mettere?! anche perché in fase attuale,come è noto, le modalità di svolgimento si sono considerevolmente ammorbidite,con conseguente diminuzione del grado di difficoltà.
Chi avrebbe mai detto che in un giorno da conservare sotto etichetta del c’era una volta perfino il caro vecchio addirittura centenario esame di maturità,in specie liceale,avrebbe suscitato empatie nostalgiche sul limitare dell’avventuroso romanzato,ancora in tempo per i successivi aggiornamenti del caso…
Mirella Violi
* Versi tratti da “Messina di mare”, silloge poetica,autrice chi scrive dal titolo “Rosamarina, Fioretti ed. 1997 Latina.