Segnalo un interessante articolo, apparso sulla rivista giuridica on-line “SALVIS JURIBUS”, del cui contenuto faccio un breve sunto. Chi vorrà approfondire può collegarsi al relativo sito accessibile a tutti. Il titolo dell’articolo è:” Gesù, Tiberio ed il Senatus Consultum del 35 D.C.: una prova giuridica della storicità del Cristo.”
Il lavoro si articola in tre punti: 1. Una storia incredibile. – 2. Fasi della ricerca storica su Gesù. – 3. Indagine sul Senatus Consultum del 35 D. C..
Punto 1. Nell’anno 35 D. C., l’imperatore Tiberio, ricevuto un rapporto dal Prefetto della Giudea, Ponzio Pilato, in cui si riferisce di tale Gesù di Nazareth, figlio di un falegname, che è stato crocefisso e che, si dice, sia poi risorto dai morti, propone al Senato la consecratio, cioè l’inserimento nel Pantheon, di questa nuova divinità proveniente dal mondo giudaico. Gesto dettato, probabilmente, da opportunità politica.
Il Senato rivendica il suo diritto ad esperire un’autonoma indagine a conclusione della quale respinge, con proprio Senatus Consultum, la proposta e dichiara il cristianesimo superstitio illicita, gettando così le basi per le successive persecuzioni che non avranno inizio immediatamente solo per il veto imposto da Tiberio. Veto che sarà poi rimosso da Nerone con le conseguenze che sappiamo.
Punto 2. Questa parte, interessante ma non essenziale, ripercorre le fasi della ricerca storica su Gesù da parte di studiosi delle più varie estrazioni.
Punto 3. L’imperatore Tiberio, nell’anno 35 D. C., ricevuto il rapporto di Pilato, di cui si è detto, fa al Senato la proposta di inserire Gesù, quale nuova divinità, nel Pantheon.
Il Senato, che era l’organo deputato a deliberare sul riconoscimento ufficiale di una religione, esperita un’autonoma indagine, lo fa con un Senatus Consultum.
Il Senatus Consultum, in età imperiale, non era più quel parere senza efficacia vincolante dell’età regia, ma aveva, nelle materie di competenza del Senato, preso il posto della Lex.
E con il Senatus Consultum del 35 D.C, di cui si parla nel titolo, il Senato, come si è visto, respinge la proposta e bolla la nuova religione come superstitio illicita.
Sulle fonti di tale vicenda vi sono scritti di Tertulliano, Eusebio di Cesarea, San Giustino di Nablus, apologisti cristiani, ma anche di un anticristiano quale il filosofo neoplatonico Porfirio di Tiro.
La documentata storicità del Senatus Consultum del 35 D.C. dimostra non solo l’esistenza storica di Cristo ma anche che, già a qualche anno dalla morte, Gesù era da alcuni considerato ed adorato come un Dio sfatando così quelle ipotesi che vorrebbero la divinità di Cristo come frutto di un’idealizzazione progressiva nel corso dei secoli.
Fota da Wiki: Il Battesimo nel Giordano con il quale Gesù divenne «Cristo» attraverso l’unzione dello Spirito