Il principio della rana bollita. Come una favola di Fedro, dedicate un po’ di tempo, leggetela nel link più avanti.
Ogni tempo ha i suoi “negri” o “neri”, se si preferisce, che sono tutti i discriminati, gli emarginati, gli sfruttati, i sottomessi, le vittime di ingiustizie, sotto ogni regime e sotto ogni sostanzialmente falsa democrazia.
Dopo aver letto il nostro precedente articolo con la riproposizione dello storico discorso su Martin Luther King, un lettore acuto, dopo aver colto dove volevamo arrivare, ha scritto testualmente:
“Grande personaggio e grande anche il percorso della sua vita, poi spenta in modo violento dai regimi potenti. Quei regimi che volevano i neri sempre sottomessi.
La Calabria e i calabresi sono nelle medesime condizioni, che persistono dall’ unità d’Italia.
C’è però da dire che i nostri governanti regionali non hanno la verve e i sogni di Martin Luther King. Poche le iniziative vere. Molto fumo negli occhi. Emigrazione in crescendo. Sottosviluppo. Servizi assenti. Collegamenti viari e aeroportuali completamente insufficienti e direi arretrati rispetto alle esigenze di un mondo che si sviluppa velocemente. Faccio un quesito che vuole anche essere una provocazione e uno sprone: siamo davvero certi che la riforma delle autonomie regionali sia un danno o è invece una opportunità per aprire gli occhi?”
Abbiamo fatto riscontro con le seguenti considerazioni.
Se una prova, facendoci cadere piú in basso .(ma si può?), potrebbe causare una reazione forte, di contro un M.L King che possa raccogliere il “grido di dolore” e trasformarlo in azione, non si vede all’orizzonte. E poi la prova può andar bene per le angurie ché, se fallisce la prova, semplicemente non le compri, qui invece resti invischiato.
Il progetto dei burattinai di far degenerare la politica e la partecipazione sociale portando alla rassegnazione e all’astensione circa la metà degli italiani e facendo degradare inesorabilmente la qualitá e quindi la competenza di chi ci governa e amministra a tutti i livelli, ha avuto buon esito. Una vera minoranza rispetto agli elettori potenziali decide per tutti gli altri grazie alle leggi elettorali studiate ad hoc e funzionali al progetto,
Con studiata e spesso impercettibile gradualità, con tante piccole norme, tante restrizioni, introducendo nuovi indirizzi in tutti i settori, sistemando fedeli scudieri nei posti chiave, corifei di fiducia nel mondo dell’informazione, ecc. ecc., stanno chiudendo la maggioranza degli italiani in un angolo. E non capiscono che devono andare a votare uscendo definitivamente dallo stato di anestesia in cui sono collocati come nella famosa sindrome della rana bollita, che riportiamo. E torniamo a Chomsky e alla manipolazione di massa: siamo pronti a reagire a pericoli imminenti ma non a quelli che si manifestano gradualmente.
Scrive lo psicologo Gabriel Cáceres. “Il cervello umano non è in grado di riconoscere minacce esistenziali futuristiche. Gli esseri umani sono bravi a reagire al pericolo immediato.“
“Ci scostiamo se un oggetto viene verso di noi e sta per colpirci, scappiamo se un cane ci insegue. Ma quando la minaccia viene comunicata gradualmente nel tempo il nostro cervello ha più difficoltà a comprendere il pericolo. Quindi è più facile ignorare il problema che fare sacrifici per risolverlo ”, afferma il neurochirurgo Sanjay Gupta.
Esempi di gradualità se ne possono fare tantissimi ma ne abbiamo uno eclatante.
Anni orsono la Lega Nord di Bossi aspirando frontalmente alla Padania giocava con le ampolle piene d’acqua del Po. Passata la stagione di Bossi arrivano altri che usano la strategia della gradualità. Basta Lega Nord, occorre un partito nazionale, ecco la Lega e basta. Non dire più dove si vuole arrivare, catturare consensi anche molto più a sud del Po, promettendo mari e monti, anzi ponti – sullo Stretto – aeroporti efficienti come mai con grande plauso di quanti non hanno capito, E così mentre grandi promesse, grandi progetti fungono da distrattori, si lavora con il Regionalismo Differenziato che garantisce, proprio a quelle Regioni che si volevano Padania, di avere poteri e poter fare delle scelte prima insperate. E così per vie traverse, con piccoli passi, si va verso il risultato agognato, beffando e ricevendone il plauso nelle piazze quegli stessi cittadini che anni prima avevano ingiuriato. Ma ci vuole tanto a capirlo.
Pensate alla sanità, pensate alla reazione se venissero a dirvi: da gennaio 2025 non potete più contare sulla sanità pubblica, dovete rivolgervi al privato, dovete pagare, dovete assicurarvi.
Niente di tutto questo. Numero chiuso nelle facoltà di medicina, mancano i medici, mancano gli infermieri, c’è ospedale e ospedale, si dilatano i tempi di attesa per visite specialistiche, per analisi strumentali, otto mesi in molti casi sono tempi ricorrenti. Chi può si rivolge al privato, ovviamente a pagamento, con il risultato che anche il privato, intendo quello di qualità per la verità piuttosto raro, ha allungato i tempi di attesa, e via dicendo, gradualmente ci porteranno dove noi non vorremmo andare.
E’ che mantenere un basso livello culturale giova perché la gente è disarmata, si fa bollire come nel caso della citata rana. E Fromm, Chomsky, ecc. chi li legge?
Con le crisi geopolitiche create ad arte, con l’alibi di una libertà e una democrazia solo parolaie e a senso unico, si creano le condizioni per alimentare l’industria degli armamenti, mentre ci si guarda bene dal produrre la più grande arma di difesa, la CULTURA.