Ma da quando l’asino e diventato “asino”?
Ai tempi di Esopo non era così, ce lo dice una sua favola.
Un giorno l’Asino di un contadino cadde in un pozzo.
L’animale pianse e ragliò duramente per ore mentre il contadino cercava di fare qualcosa a riguardo.
Alla fine decise che l’asino era troppo vecchio e il pozzo era asciutto da molto tempo e aveva già bisogno di essere tappato, pertanto non valeva davvero la pena tirare fuori l’asino dal pozzo.
Chiamò i suoi vicini, ognuno prese una pala e iniziarono a gettare terra nel pozzo. L’asino resosi conto di quello che stava succedendo si mise a piangere e ragliare orribilmente.
A un certo punto con sorpresa di tutti l’asino smise di lamentarsi dopo alcune palate di terra. Il contadino guardò in fondo al pozzo e si stupì di ciò che vide…
Con ogni palata di terra, l’asino stava facendo qualcosa di incredibile: batteva la terra con gli zoccoli e faceva un passo sopra la terra. Molto presto tutti videro con sorpresa l’asino arrivare fino alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire trottando.
Significherà qualcosa tutto questo;
La terra gettata rappresenta i problemi che ci vengono addosso, i problemi ci fanno crescere soltanto se le lamentazioni, anticamera della resa, si sostituiscono con le soluzioni che step dopo step ci portano in alto.