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In un nostro precedente articolo abbiamo parlato di elefantiasi burocratica che ritarda e rende inefficiente l’apparato statale che noi contribuenti paghiamo. Ci viene da pensare che una categoria di detto fenomeno viene riassunta dal termine calabrese litraria da cui litraru. che sostanzialmente è chi non ha voglia di lavorare, chi poltrisce.

Prima dell’ammodernamento della piazza e parcheggio della stazione ferroviaria di Bova Marina, esattamente dove c’è l’ingresso al parcheggio c’era l’edicola dei giornali e proprio li terminava un muretto, in fregio a quella che al tempo era la SS106, denominato il “muretto dei litrari” in relazione al fatto che era il punto di raccolta di nullafacenti, scansafatiche, poltroni, perdigiorno, in una parola “litrari”

Mi è venuta la motivazione per ricercare le ragioni di questa denominazione, per arrivare all’etimologia. La ricerca è stata più ricca del previsto. Il web è ricco di dati anche se bisogna prenderli con estrema cautela, Ecco quanto ho trovato.

Si sa che la Calabria ha avuto l’influenza di molti popoli con i quali si è trovata ad interagire: l’elenco è lungo e certamente greci, romani, spagnoli, francesi, si trovano tra questi, con tutto quanto ne consegue in termini di retaggi linguistici e di costume.

Un’ipotesi che troviamo plausibile è che potrbbe derivare dalla parola castigliana “letradu” che indica letterati, persone colte, avvocati, addottorati che formavano l’ossatura della burocrazia spagnola.

Per i portoghesi vuol dire letterato.

Gli Aragonesi1) durante la loro dominazione si portarono questo seguito di “litrari” che venivano percepiti dalla popolazione locale come parassiti e fannulloni e pare lo fossero veramente.

Da qui l’assunzione del significato negativo del termine che ci siamo portato fino ad oggi

“O tempora o mores”, per dirla alla Cicerone, per rimpiangere virtù passate – di quando? – e deplorare la corruzione.

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  1. La politica espansionistica della corona aragonese nel Mediterraneo, iniziata nel XIII secolo, intorno alla metà del XV secolo, dopo aver conquistato le Baleari, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, gli Aragonesi conquistano il Regno di Napoli (1442).