DA DEMOCRAZIA LIBERALE A POSTDEMOCRAZIA NELLA CONCEZIONE DI COLIN JOHN CROUCH SOCIOLOGO E POLITOLOGO INGLESE.
Ma di che si tratta?
Democrazia si, gli elettori votano, scelgono i governanti secondo un preciso programma elettorale di un certo partito, questa libertà non viene negata. ma questa libertà non influisce sugli eletti, sulle loro future scelte politiche, giacché questi non hanno alcun vincolo di mandato e possono violare tutte le promesse fatte agli elettori, possono cambiare partito, idee da appoggiare, senza alcun provvedimento contro di loro, senza che l’elettore possa controllare il loro operato
Una dinamica perversa, una pantomina grottesca inarrestabile, una recita in tre fasi: il candidato promette, l’elettore vota, l’eletto non mantiene le promesse.
Politica e potere sono stati personalizzati: si votano le ascese al potere ma non si ha alcuna influenza successiva.
Sostanzialmente siamo di fronte ad una forma spudorata di demagogia che pretende di rappresentare come sistema democratco il rapporto tra eletti e elettori.
Un palcoscenico in cui intervengono i capi popolo trascinatori, come se il tutto fosse un fatto personale, e il popolo degli elettori, e la scena incantata è popolata dai media di varia tipologia che con mezzi subdoli e quindi latenti promuovono il candidato come un prodotto da acquistare..
I metodi, le strategie comunicative, i condizionamenti raffinati, sono stati stati all’attenzione di studiosi d’avanguardia liberi da conformismi cari al potere di turno e sono stati segnalati in nostri precedenti articoli su Chomsky e Fromm
Presumibilmente molti inconsapevolmente hanno capito e concludono pensando che non vale andare a votare tanto non cambierà niente.