ANDREA CAMILLERI,SCRITTORE,REGISTA TEATRALE E RADIOFONICO,PRODUTTORE TELEVISIVO,SCENEGGIATORE,E’ AUTORE DI GRANDI ROMANZI STORICI E CIVILI. E’ IL PADRE DEL COMMISSARIO MONTALBANO, PROTAGONISTA DI 26 ROMANZI DA CUI SONO STATE TRATTE DUE FORTUNATE SERIE TELEVISIVE TRASMESSE IN TUTTO IL MONDO. I SUOI LIBRI SONO STATI TRADOTTI IN OLTRE 38 LINGUE E VENDUTI IN PIU’ DI TRENTA MILIONI DI COPIE (da Micro Mega per una sinistra illuminata )
Come nascono i romanzi di Camilleri? Egli ce lo spiega. Parto dal particolare che più mi colpisce e da li costruisco il mio racconto,che quasi inizia a scriversi da se.Quando si è in stato di felicità creativa,la scrittura tende a prendersi la mano.Nel mio lavoro ci sono dentro tutti gli autori che ho amato: Pirandello,Gadda,Sciascia….Ho amato molto e continuo ad amare lo scrittore inglese Eliot autore di poemetti,di saggi,di drammi da cui si sono ricavate opere teatrali.
Egli,con gusto classico e in forma originale espresse la crisi dell’uomo moderno.Io ho avuto la fortuna di avere buoni amici pronti ad ascoltarmi,ai quali dire:guardate,sto passando un brutto periodo.E’ stata questa per me la via di fuga nei momenti difficili,e si è rilevata la via giusta.Quando ho iniziato a diventare cieco,oggi lo sono completamente,stavo entrando in uno stato di profonda depressione.E’ stata Valentina a propormi:senti Andrea,io ho sempre corretto le bozze dei tuoi libri,credo di poter scrivere come scrivi tu.Perchè non provi a dettare?Abbiamo provato e ha funzionato benissimo fin dal primo giorno.Camilleri è un autentico comunista quindi naturalmente critica l’Europa sul tema degli emigranti.Ha un’idea altissima della buona politica che seppero portare avanti Togliatti,Parri,Pertini ecc.Da coerente comunista si augura che anche in Italia si riesca ad unire tutte le varie frazioni di quel che resta della buona sinistra.Raccontando particolari della propria famiglia ci ricorda:mio padre provò a partecipare alla marcia su Roma partendo dalla Sicilia ma per una serie di circostanze il treno che portava gli accaniti fascisti si fermò a Napoli.Anch’io in gioventù ero fascista non poteva essere altrimenti quindi a dieci anni scrivevo poesie alla mamma,ai templi di Agrigento,al duce Mussolini,sul fascio,sul moschetto da balilla.Erano tutte poesie in perfetta rima scritte su un quaderno che prestai al mio compagno Peppuccio Noara il quale morì giovane.Dopo 40 anni la sorella trovò in un cassetto il quaderno e me lo consegnò.Non riesco a capire come sia stato possibile che nel viaggio di ritorno da Roma andò smarrito.Nel 1942 subii una crisi esistenziale.Ero andato a Firenze per partecipare al convegno internazionale della gioventù fascista.Il tema era l’Europa di domani trattato da Baldur Van Schirach capo della Hitler giovanile.Man mano che lui parlava con la sua arroganza mi venivano dei sudori freddi.Cominciai a temere che veramente vincessimo la guerra.Mi terrorizzai.Parlava tanto a sfavore dei comunisti e scoprii che ciò che veniva detto non corrispondeva al vero.Dopo la liberazione della Sicilia mi iscrissi al Partito Cominista Italiano,ovviamente mio padre si offese.I miei avversari,oggi,sono sparsi in tutta l’Europa del cavolo che alza muri,che mette reticolati,che minaccia carri armati al Brennero:tutti quelli che non capiscono che ci troviamo di fronte ad un cambiamento secolare della nostra storia.Continuare con i respingimenti,con il non accogliere e con la mancanza di pietà umana verso chi soffre mi disgusta.Ricevo molte lettere da parte dei miei lettori.Lettere divertenti,triste,strane.Fra le tante mi è rimasta impressa quella di un infermiere aspirante suicida che per togliersi la vita aveva trafugato all’ospedale di Bari un veleno da iniettarsi con la flebo.Nel frattempo decise di leggere un mio libro che lo fece riflettere e desistere dal suo intento.Nel 2001 mi inviò una lettera corredata dalle foto di due bambini e della moglie e iniziava con:Lei non lo sa mi ha salvato la vita.Sono felice e riesco ,seguendo il suo esempio.ad aiutare i sofferenti che assisto in ospedale.L’onorevole fascista Maurizio Gasparri,poi passato con Berlusconi,scrisse un articolo invitando a non leggere i racconti di Montalbano perchè trasudano comunismo.Anche il Messaggero scrisse un articolo in cui si sconsigliava da parte dell’Opus Dei la lettura dei miei libri.Fortunatamente non tutti i preti seguono questi consigli.Il Vescovo di Pisa,Mons.Alessandro Plotti mi confessò che leggeva tutti i miei libri,si divertiva molto e prendeva spunti per educare molti giovani in difficoltà.Scrivere e partecipare con impegno civile-politico alla vita pubblica per me sono sempre la stessa cosa.Sono convinto che ci sarà un risveglio delle coscienze,perchè dopo averci incautamente ridotti con le pezze al culo ci sarà un crollo abominevole di questo governo sovranista populista.Si Andrea siamo in tanti a credere,come affermi tu,che l’Italia è stata conquistata dai marziani.Questi alieni chiacchieroni sgrammaticati a loro dire portatori di cambiamenti rivoluzionari e benessere per tutti è un brutto imbroglio.
La Lega sovranista di Salvini premier cerca di portarsi a casa l’unico brandello di finanziamento pubblico rimasto dopo l’abolizione,per salvare dalle grinfie della magistratura il 2 per 1000 prima fonte di reddito ufficiale del partito.Dopo la condanna di Bossi e Belsito, Salvini ha creato un nuovo partito. Non intende restituire i 49 milioni che la sentenza della cassazione ha sancito.Uno dei pochi esponenti storici rimasto al vertice con Salvini premier è Calderoli.Bossi e colleghi hanno speso i soldi pubblici per fini personali.Per chi volesse approfondire questo argomento non deve fare altro che leggere l’articolo scritto da Giovanni Tiziana e Stefano Vergine.Tornando a Camilleri,egli dice:tutto quello che sento dire dal sig.ministro dell’Interno è assolutamente disgustoso.L’idea di chiudere i porti è un’infamia.L’idea di dire alla guardia costiera:se ricevere un SOS rispondete:rivolgetevi a Tripoli è un’altra infamia.Il comandante della guardia costiera ha dichiarato, con grande civiltà cristiana,:noi risponderemo a qualsiasi SOS.Camilleri è l’eccellente cantore del Mediterraneo cioè della vasca da bagno dove vengono immersi i piedi da coloro che vivono sulle sue sponde e l’imperatore Tiberio amava ascoltare dai suoi amici cultori la leggenda del misterioso canto delle sirene che ammaliavano i marinai.Odisseo con la cera tura le orecchie dei suoi compagni e poi si fa legare all’albero maestro per ascoltare il loro canto senza restare incastrato nella loro insidiosa rete.Dopo il passaggio di Odisseo le sirene umiliate e indispettite si gettarono in mare e furono trasformate in scogli.Camilleri si riferisce a questa mitologia quando descrive la donna metamorfica pesce che è forte,amorevole, ammaliatrice e seducente.E’ una creatura ibrida molto feconda porta voce di una bestialità selvaggia.Vive tra gli uomini.Provengono da una profondità millennaria mitologica.Maruzza Musumeci è una donna sirena nata in mare aperto orfana di entrambi i genitori non possiede nessuna dote.Gnazio è un muratore incolto forte soltanto della sua esperienza di migrante in America.Tornato in Sicilia nella sua terra natia acquistò un lembo di terra circondato dal mare.Sposa Maruzza proposta da La gnà Pina gialla come la morte,sopra le spalle aveva un sacco pieno di erbe curative e con poteri magici delle streghe.Era Maruzza che le coltivava nei fondali marini e ne faceva dono.Povero Gnazio quando scoprì,la prima notte di nozze,che aveva sposato un ibrido nato dalla spuma del mare.Malgrado tutto ciò il loro matrimonio fu felicissimo.Ebbero quattro figli,uno di questi venne chiamata Resina che è l’anagramma di sirema.Se volete ascoltare il canto delle sirene vi consiglio di sedervi sulla battigia per ascoltare la musica delle onde marine.Rilassatevi,imparerete ad entrare in sintoin ia col gioco dell’onda che vi trascinerà in un mondo misterioso,ma siate prudenti,dovete capire il momento in cui sospendere tale viaggio.E’ questo un esercizio Yoga che non richiede istruttori.Da bambina,senza che nessuno mi avesse insegnato ciò,giocavo con l’onda che mi faceva entrare in una dimensione senza spazio,senza tempo.Non ho smesso mai questo gioco che mi carica di energia positiva e riesco a superare tutte le mie difficoltà,e sono tante.Una mia poesia “sogni fanciulleschi”descrive questo mio stato:fanciulla giocavo con l’onda del mare.Sognavo orizzonti lontani,campi dorati,foreste verdeggianti con i bianchi gabbiani volevo volare (dal mio libro “La giusta corda)
Nella descrizione della donna albero Camilleri la colloca nel romanzo Il Casellante scritto nel 1940 l’anno in cui l’Italia fascista entrò in guerra.Il protagonista Nino,abile suonatore di mandolino,in un incidente sul lavoro perde due dita.Accetta il posto che gli offrono come casellante ferroviario sulla linea costiera che collega Vigata con Castelvetrano.Alla domenica si esibisce suonando insieme ad un amico nella bottega del miglior barbiere di Vigata.Decidono di ritmare a tempo di valzer e marzucca canzoni marziali e fasciste.Vengono arrestati senza processo per oltraggio e beffe agli inni fascisti.Minica,la moglie di Nino,incinta,viene violentata da un uomo che tenta di ucciderla con sprangate alla testa.Perde il bambino e non ha speranza di portare avanti altre gravidanze.Si dispera ma all’improvviso le balena il pensiero di diventare albero per poter avere frutti.Nino capisce e per amore pensa e diventa concime,terra,filo d’erba,acqua per nutrire il tronco dell’albero in cui Minica era entrata.Quanta armonia in questo secondo matrimonio e accoppiamento metamorfico.La donna capra la riscontriamo nel romanzo Il Sonaglio.Giurla uomo di mare,per necessità fu costretto a diventare mandriano.Si innamora,ricambiato,di Beba la capretta che non preferisce accoppiarsi con i becchi ma con Giurla.Questo spinoso argomento Camilleri l’aveva già considerato nel romanzo La Stagione della Caccia dove Rico,figlio di un marchese ha rapporti sessuali con la capra Carmelina.Sia Giurla che Rico felici sudano d’amore stesi a terra petto contro pelliccione.Sono felici e a nessuno rivelano questo amore segreto.Quando Beba muore,Giurla la ritrova nella giovane marchesina Anita che rivela un’indole animalesca sia fisica sia caratteriale molto più evidente e accentuata della capra.La tesi di laurea di Gigi Proietti,sostenuta all’università di Milano,tratta la trilogia delle tre donne di Camilleri tra fiaba e mito.La nascita dei miti hanno impedito a lungo la formazione di un pensiero teologico unitario,hanno tuttavia dato vita ad un complesso di racconti tradizionali organizzati intorno alle molteplici figure divine e ripetuti generazione dopo generazione per via orale.E’ questa la mitologia che racchiude le narrazioni favolose degli eroi e alle discese nel regno dell’oltretomba,nonchè alle origini del mondo intero o di un singolo popolo.In sostanza i miti racchiudono le storie sacre,la bibbia non scritta che rivela un’antica sapienza di carattere magico e religioso che ha per oggetto la nascita dell’universo,la potenza delle forze (naturali e sovranaturali di Dio Padre,Figlio e Spirito Santo) che lo governano,la formazione della comunità umana e le conoscenze fondamentali pratiche e morali da cui trae inizio il cammino della civiltà.Gli atei devoti a cui Camilleri insieme a tanti noi apparteniamo,giochiamo e fantastichiamo con i racconti mitici ma nell’agire quotidiano usiamo il buon senso e la logica.Le donne di Camilleri sono personaggi in un certo qual modo negative,piene di difetti.Deve essere sempre l’uomo capace di capirle,comprenderle,correggerle spiegandole perchè è caduta nell’errore che non deve ripetere altrimenti….Non deve dire bugie il cui diritto appartiene agli uomini.In ogni sua storia amorosa Camilleri difende il diritto delle donne a prendersi uno i più amanti se il marito le trascura ed è donnaiuolo oppure è vecchio,debole o ammalato.
Nel romanzo La Rivoluzione della Luna è la donna lunare Eleonora di Mora che viene nominata vice regina dal marito morente.Governa la Sicilia in modo innovativo,creativo,umanitario.E’ un’abilissima politica tanto da essere capace in 27 giorni di sollevare le sorti di Palermo in preda alla carestia,alla indigenza,alle rivolte contro la corona emanando leggi a favore del popolo,facendo calare il prezzo del pane,le tasse per le famiglie numerose,la nomina di un magistrato per il controllo del commercio.E’ lei la vera femminista che ha in mano il potere e governa meglio del suo defunto marito.E’ risoluta,acuta,affascinante,altruista,onesta e riformatrice,splendente come la luce della luna piena.Camilleri è ben convinto che di donne con le stesse caratteristiche ce ne sono tante ma vengono numericamente e qualitativamente escluse dal potere.In alcuni racconti si incontrano donne con ruolo marginale che addirittura,per decisione del marito,devono avere un amante ricco.Nel romanzo La Presa di Macallè del 1935 in pieno regime fascista,durante la guerra d’Etiopia Michelino è un ragazzino dall’innocenza derubata e violentata dalla giovane Marietta,cugina di Michelino.Quando la madre scopre che suo figlio Michelino ha subito molestie da Marietta di cui si fidava,le grida:buttana,cajorda,fitusa,troia;u piciriddro mi scannaliò.Mogli,buttane e regine sono le fimmine nella narrativa storica di Camilleri.
I romanzi polizieschi di Camilleri hanno così,come quelli di Sciascia,una disciplina di scrittura e nascono tutti da episodi reali.Così ad esempio il romanzo La Stagione della Caccia è ispirato dal fatto successo nel 1875.Il senatore Cusa,presidente della commissione d’inchiesta parlamentare sulla Sicilia, terra difficile.chiese al sindaco di un piccolo paese misseno:signor sindaco,recentemente ci sono stati fatti di sangue nel suo paese?E il sindaco testualmente risponde:no eccellenza no,vi è solo il caso di un farmacista che per amore ha ammazzato sette persone.Un altro romanzo poliziesco fu ispirato dal fatto di cronaca in cui rimase coinvolto un deputato democristiano di Favara,sposato e morto d’infarto sul letto della sua amante che,per evitare lo scandalo,chiamò i colleghi di partito che trasportarono il corpo accanto ad un distributore di benzina.Ma l’omertà non vinse.Qualcuno parlò,la storia si seppe si ruppe il rispetto del segreto e l’onorabilità fasulla del morto.
Nel Partito Comunista Italiano la questione morale era figlia di una grande tradizione liberale che proviene dalla rivoluzione francese, almeno prima che degenerasse.Come Berlinguer anche Natta,suo ultimo segretario di fiducia,si battè per tali principi (sintesi dell’argomento Questione Morale di Giuseppe Zupo).
Tra i romanzi storici di Camilleri,in sintesi descrivo quelo della Mossa del Cavallo.Tratta la questione meridionale e l’unità d’Italia affermando che su di esse possono farsi tanti ragionamenti ma,sostanzialmente,l’unità ha premiato il Nord che abusò e devastò il Sud.Purtroppo ancora oggi si ha a che fare con le forze politiche che in teoria per ideologia dovrebbero essere in antitesi perchè dovrebbero rappresentare interessi diversi e,invece,insieme convivono nei colori giallo-verde il colore dei soldi il che porta a mettere in secondo piano i problemi locali sacrificati alla famigerata necessità nazionale,alla ragione di stato.Per questo Camilleri afferma che la mossa del cavallo è estremamente attuale.Nel rinascimento la diffidenza verso i meridionali creava differenze abissali da un punto di vista sociale oltre che culturale.Il piemontese guardava dall’alto in basso il borbone.L’unità d’Italia al Sud non è mai arrivata.Un velo di opacità cala su i nuovi partiti e sui loro proclami di trasparenza.Per saperne di più basta leggere il settimanale di politica,cultura ed economia L’Espresso.Giovanni De Luna, professore di storia contemporanea,afferma che per gli storici del futuro,per ricostruire le vicende italiane degli ultimi trenta anni,avranno a loro disposizione, nei romanzi di Camilleri, un gigantesco giacimento documentario e archivistico al quale attingere.Nei libri di Camilleri si rispecchiano le scelte,i comportamenti,i bisogni e le emozioni che definiscono l’esistenza collettiva dell’Italia.