Dipinto ad olio su tela, Il quarto stato del pittore Giuseppe Pellizza del 1901, è un’icona dei lavoratori che rappresenta il nascente movimento operaio italiano, tanto da diventare una delle opere simbolo del 1° maggio. Dallo scorso luglio, il dipinto è custodito al Museo del Novecento di Milano.
Pellizza, si mise a lavoro per la realizzazione dell’opera, dopo aver assistito ad una manifestazione di protesta di un gruppo di operai. Evento che non lo lasciò indifferente, tanto che si legge nel suo diario personale:
«La questione sociale s’impone; molti si son dedicati ad essa e studiano alacremente per risolverla. Anche l’arte non dev’essere estranea a questo movimento verso una meta che è ancora un’incognita ma che pure si intuisce dover essere migliore a patto delle condizioni presenti»
Il dipinto nasce in riferimento al Quarto Stato,
espressione usata per indicare inizialmente i ceti sociali meno abbienti, poi, con la rivoluzione industriale, è stata utilizzata come sinonimo di proletariato.
A Bova Marina (RC), il conosciutissimo maestro Mimmo Candela, si è dedicato da parecchi mesi alla realizzazione di un murales che riproduce Il quarto stato in una realtà territoriale diversa dall’origine.
Infatti, Candela ambienta la storia nella nostra Bova Marina: alle spalle dei lavoratori vi è una bellissima Bova M. con uno dei punti più rappresentativi del paese, la Rocca del capo; a destra del dipinto la Parrocchia dell’Immacolata, sita nella parte più antica, il borgo.
Chissà se il maestro Candela, in qualche viso dei lavoratori, ha ridato vita a qualche figura storica di Bova Marina?
Grazie maestro Candela per questo meraviglioso omaggio
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DI REDAZIONE foto Elio Cotronei