Le avverse condizioni meteorologiche off limits di questi giorni , presentano un cortometraggio di devastazione nella geografia del territorio calabrese . Paure e disagi nella popolazione. E’ momento di ricognizione e di responsabilità per restituire alla quotidianità i suoi ritmi normali.
Le prime luci dell’alba non sono bastate. L’oscurità della notte non aveva amplificato, ma già fatto immaginare un territorio devastato, da nord a sud, da oriente ad occidente, nella geografia della regione calabrese.
Dalla costa alla pianura, dalla collina alla montagna. Lo scroscio battente della pioggia, le sferzate del vento, la furia del mare, le tormente di neve, il freddo tagliente. Gli elementi della natura si sono espressi tutti, con impeto e violenza, lasciando segni di stravolgimento e di distruzione. Un cortometraggio impietoso.
Ora è momento di intervento urgente e responsabile. Tempo di ricognizione dei danni e di adozione di misure giuste, atte a rimuovere ostacoli, contenere disagi, riportare la quotidianità ai suoi ritmi normali e usuali, nonchè ad elaborare paure, dissolvere inquieti “perché”.
La Natura non ha spiegazioni nel suo manifestarsi. E’ quella che è, nei meandri dei suoi misteri. Pur concedendo spazio e tempo all’indagine scientifica e consegnando materia fertile, fintanto che l’attenzione è desta, al vociare politico improprio ed inconsistente, al frastuono invadente dei social network, al fanatismo di credulità popolare, al proliferare, spesso insipiente, dei media nelle differenziate articolazioni.