Come un preludio sussurrato …. !
Rose a grappoli, a far capolino da scintillanti tralci posati con grazia suprema su arcuate spalliere, strette a profusione l’una all’altra in questo maggio per gran parte annuvolato come d’autunno, disse il Poeta, nella magica posa che si dispiega da distanze così ravvicinate, come immemori di un qualche rischio,vieppiù imbellettate in un abbraccio di petali sbrilluccicanti dalle mille sfoglie di colore, perfino fuori dai severi confini dell’arcobaleno,vellutando al tocco,nonostante qualche spina, talora discretamente acuminata …via, lo si confessi, a volte feriscono da veri e propri aculei …e che sarà mai ….
Si sporgono con timida ritrosia, quasi temendo di non essere le benvenute come un tempo sul far del roseto che si avviluppa fiducioso più di prima tra fughe/romanze e brevi scalinate in cima al colle, uno tra i più blasonati che incoronano la Città, aspettando visite, che voluttà!
Magari si potrà tornare con reciproca soddisfazione,s’intende specialmente da parte floreale, agli allegri chiacchiericci mutevoli e pure un tantino capricciosi come di umana tendenza, infiorettando, tema a vista, video-chiamate tra uno stelo e l’altro,e vai con zoom per una rosa che si ode ultima frontiera web ad libitum , in fede solo latino,questa volta, per il puro e semplice piacere,come vuole traduzione….
Dopotutto chi potrà o vorrà in questa attuale congerie azzardarsi a passare da questi viali si ritroverà immerso in levità di pensieri e abbracci,niente paura ,le nostre regine/rose, talvolta da santino, in omaggio a sacrali immagini venerate per antonomasia in questo mese,cui si aggiunge quella materna non da meno, conoscono da un po’ le regole del galateo da lontananza esasperata.
Purché sempre con cuore amico, vaporosa immagine presa in prestito da un Francesco Grisi scrittore calabro di perpetua intuizione culturale e letteraria.
Momento o domanda d’obbligo….
Quando si arriverà al dunque,facendosi doveroso largo tra tutte queste lepidezze sviolinate al sole di una primavera assillata anch’essa da non so che incupente?!
Quasi ci siamo…
Passerotti e colombi si fanno vedere in piccionaia ma con sempre minore serenità nei riguardi di un dispiegarsi di ali e becchi più rapaci che mai nel rovistare cibo da fonti inconsuete,oltre che doviziose ….
Gabbiani al Corso….
Che ci fanno?…. Aperitivo al banco…. Giusto il tempo di trasecolare e via a banchettare come è d’uopo tra le onde marine…..
E fossero i soli…
Inutile rifare il verso alle ultime notizie da avvistamenti di parecchio identificati apri, rileggere nell’ordine, vocabolario latino con qualche sbirciatina a Iliade e Odissea,ove si potrà appurare di incontri molto ravvicinati tra un fiero cinghiale e il ginocchio di Ulisse a caccia.
Pare il caso di emulare tali epiche gesta nella Nostra Eterna Capitale?
Mah….sempre le anguille di qualche striscia fa….
E non era che Roma …
Povera rosa , o è Roma, stanca madonna Lucrezia che langue nel suo cantuccio sempre meno disturbato da nostalgie invaghite di tempi lustrali.
Ma basta divagare…..
Notorio il detto che recita più che la spada fa strage la penna, in prima fila ,perché no, anche le ave stilografiche che gloriosamente inchiostravano piccole dita al primo incontro con l’alfabeto e inamidati grembiulini di prammatica.
..…All’uscita di scuola scene solite di sconcerto genitoriale….
“Come hai fatto a conciarti così?”
Se però la spada, ovviamente riferito per celia, fosse quella dell’ultimo gladiatore imbattibile/imbattuto,alle cui veritiere gesta si è ispirata varia filmografia d’autore,le cose potrebbero prendere una piega diversa!
Intanto ,appena uscito dal suo sarcofago millenario sulla Flaminia più o meno vetusta, a ridosso di edifici di rilevantissima nomenclatura istituzionale a protezione della collettività, si ritroverebbe ahime!, a sguazzare in acque melmose residuate dall’ultimo infuriato temporale romano ben poco rispettoso di antichi fasti in giro per la città…..
Poco male…..l’illustre guerriero, abituato a vincere in ben altri combattimenti, potrebbe,seppure con un vago disappunto, decidere di scendere ancora una volta nell’arena, data la fama,Circo Massimo come minimo, a difesa dell’Urbe,sempre più condita, anche ai suoi tempi!
“ E viver non si può così,/senza rose da sfogliare”
Roma da cartoline?!
Auspicabile, nel contempo provvedendo affinché le suddette tornino in auge come un tempo, da spedire e da ricevere….