Si chiama Sabatum Quartet Opera Symphony il nuovo progetto musico-teatrale del gruppo tra i più originale, conosciuto e interessante della Calabria che da tredici anni calca la scena di teatri e piazze nazionali e internazionali portando nella musica il racconto dell’identità di storie antiche. È stato il suggestivo Chiostro di San Domenico a Cosenza a fare da cornice alla conferenza stampa di presentazione del nuovo lavoro del gruppo.
Nata da un’idea dell’associazione musicale Arteneò e dal Complesso Bandistico Felice Berardi di Bocchigliero si è trasformata in una sfida, far dialogare la cultura etnico-popolare con quella classica e che oggi è diventato un ambizioso progetto, che vede il maestro, compositore Francesco Perri nella direzione dell’orchestra. “Da una semplice idea di “Fiato alle tradizioni” ne è nato qualcosa di più sinfonico, oserei dire più unico che raro almeno in Italia, unire la musica tradizionale è riarrangiarla per un’intera orchestra sinfonica è davvero imponente” – così Trieste Marelli, presidente dell’Associazione Arteneò e ideatore del progetto. Due mondi musicali, due linguaggi paralleli che si fondono nell’identità storico culturale di una terra che ha tanto da raccontare, tradizione e innovazione che si fondono è rappresentano l’evoluzione di un percorso culturale che trova nella musica l’elemento di congiunzione. È un’operazione mai realizzata in Italia che si basa su una contaminazione fra la musica colta e quella tradizionale etnica e che ha trovato nel maestro Perri un estimatore, il quale ha affermato: “È interessante capire come questo patrimonio dei Sabatum Quartet può essere rimescolato pur mantenendo ognuno la propria integrità. Anche perché nel tempo questi due patrimoni tra musica scritta e musica orale, tra musica popolare e musica colta, non può essere sempre diviso ma deve avere un punto d’incontro nel rispetto dei propri ruoli e stili”.
Finanziato dalla Regione Calabria attraverso il bando sulla “Valorizzazione della cultura calabrese e delle personalità di rilievo della storia della regione” e patrocinato dal comune di Cosenza che ha concesso il palco del Teatro Rendano inserendolo nella prossima stagione di prosa, rappresenta anche un perfetto connubio tra pubblico e privato, un buon utilizzo di fondi pubblici che mira a valorizzare eccellenze e patrimoni della regione, una perfetta sinergia tra soggetti differenti che offrono opportunità di conoscenza e sviluppo dei propri territori. Come affermato dall’assessore agli eventi culturali e al turismo della città Bruzia, Rosaria Succurro: “abbiamo sposato il progetto perché non solo crediamo nel valore dell’evento ma perché riteniamo che occasioni come queste aiutino Cosenza a crescere culturalmente ampliando anche l’offerta di svago e turistica, così da rendere fruibile la città 365 giorni l’anno. Un progetto tra l’altro che può e deve essere veicolo di messaggi positivi attraverso il linguaggio della musica e che vede nei giovani il destinatario più importante”.
Il 12 e il 13 le date dell’evento principe che rappresentano solo la punta dell’iceberg del progetto che prevede per l’estate 2019 l’uscita del prodotto discografico, un dvd dei concerti e una serie di appuntamenti nei teatri italiani.