Premiazione

 In data 19 maggio  2021 si è svolta, seconda le modalità pianificate dalla Fondazione Vincenzo Agnesi, in diretta streaming, a causa delle note emergenze sanitarie, la premiazione della XXII edizione del  “Premio del Museo” che prende spunto dal Museo delle Paste Alimentari”, ultimamente allocato nel cinquecentesco palazzo Scanderbeg, a ridosso della Fontana di Trevi in Roma.

 La giuria ha deliberato l’assegnazione del primo premio assoluto per la sezione “Giornalismo”, a MIRELLA VIOLI, giornalista e poetessa, nonché autrice di numerosi articoli di storia e cultura su “deliapress” , per il pezzo pubblicato in data 2 ottobre 2019, dal titolo :

“Un mondo di pasta in un mondo di bene”

Complimenti alla Nostra MIRELLA VIOLI da parte  del  Direttore della testata, Prof. Elio Cotronei  e della Redazione di deliapress.it

Ed ecco l’articolo riproposto

“Noi siamo la pasta, cioé il mondo e tutto intorno il brodo… e noi stiamo nel brodo e nuotiamo… e tutti stanno fuori e non possono entrare…..”  questa garrula cantilena  surreale  mi stampava addosso la bimba quattrenne, ancora  in odore di favole  e casette di marzapane,gli occhioni bruni di piccola corsara mediterranea in divenire di mare ….da  quali insondabili  universi avrà tirato fuori,che neanche la maieutica a tonnellate,  questa profondità di pensiero la piccolina.

Sia dal lato materno sia dal lato paterno tutti concordi nel  valutare il prima o dopo Leonardo e altri simili spudorati, beatamente dimentichi che la deliziosa bimba è reduce, come tanti suoi  coetanei di quella tenera età, da litri di brodini leggeri e nutrienti  ove nuotano salutari quantità di stelline e quadrucci di ..pasta, anzi di vezzosa pastina, il vezzeggiativo è d’obbligo!

  Fine della superna illusione…dopotutto sempre di geniale chiarità espressiva si è trattato ,difficile arrendersi,sia pure  indotta dalla minestrina di turno e così,dopo avere dato ragione al titolo, si ritorna alla realtà,ovvero quella fatta di pasta ,ricchezza di cuore e mente che tiene unite le nostre anime  vagabonde,assieme all’altro  incorruttibile  eroico caposaldo della nostra solare cultura, signori, sì, la mamma… che poi t’accoglie al modo della pasta…riflettiamoci un momento.

  Alzi la mano chi  non prova di continuo l’emozione,non altro che gioia pura,di sedersi a una tavola/desco,come imbandita dalle nostre parti, ovvero al centro delle meraviglie “re primo” e “sovrana” pasta, lunga o corta seconda l’umore, intinta nel profondo di un cuore  rosso e pulsante di  salsa che sobbolle lenta nello sfinire del ragù o incapriccia i più fini palati con il sentore del pomodoro fresco,due minuti in padella,mentre di lato,in abbondante acqua salata,raccomandazione mai superflua,si avvia a naturale conclusione la cottura al dente della nostra generosa protagonista. E voilà…pronto in tavola!

In quel sapido momento non è escluso che anche il più bramoso degli affamati,già pregustando l’impagabile cibo,dedichi un momento di solidale riflessione nei confronti del resto del mondo,spesso privato a torto o a ragione chissà,della possibilità di  avvalersi delle intrinseche qualità nutrizionali di questo alimento “portabandiera”della nostra tipicità culinaria nazionale.Tradotto in termini squisitamente aulici,i meno fortunati dalla nascita all’ora di pranzo devono accontentarsi di varia cucina,certamente cotta,sarà mica,ultimissima dal coquinario, quello street  food di novella generazione…. Nulla di scontato  specie sotto il sole meridionale che da sempre ha accolto estemporanee prelibatezze,preparate lì per lì tra marine trasparenze e barocche sontuosità agli angoli delle vie di certe splendide città isolane e non solo.

Pertanto se queste sono le alternative alla nobile pastasciutta non resta (sigh!) che ripiegare sulla più ortodossa monotonia  di colore ,spessore,sapore,letteralmente straripante da quei malinconici sandwichs che impazzano a tutte le ore mangerecce nelle scene di più e meno famose fictions a stelle e strisce per la delizia degli affezionati telespettatori.

Massima goduria concessa quella di rincitrullire,sempre con moderazione per carità,davanti a un piatto di spaghetti,contornati da speranzose polpette al sugo!

Testimonials non occasionali i due teneri  quattrozampe da cartoon che giustappunto si invaghiscono l’una,Lilly,dell’altro,vagabondo innominato,accomunati da un unico esemplare di spaghetto,al suono di romantiche chincaglierie,sta per melodiose serenate!

Tanto per rimanere nei cine-paraggi,vuoi mettere la soddisfazione di ammirare “Pretty Woman”,mentre invece di combattere con quelle bizzose chiocciole fuggitive  da un piatto all’altro,nel corso della stellata interpretazione che noi tutti ricordiamo,si ritrova a piluccare una ben più appetitosa pietanza gourmet  insignorita da qualcuna delle nostre succulente ricette….immodesta partigiana e strapaesana visione,d’accordo,ma è la potenza della pasta che tutto scorre…..E scorre eccome!, tra onde atlantiche e correnti tumultuose a ridosso di quinte scenografiche l come quelle offerte da certe Isole ,ricoperte da eterne piantagioni di ortensie,nonché sede immaginifica di quell’anticiclone  dal clima morigerato,manco a dirlo denominato delle Azzorre!   

Ahinoi,il desso ultimamente diserta con buona dose di pervicace pigrizia le nostre contrade, ingenerando il sospetto che dopotutto il Nume dall’omerica azzurra chioma che scuote acque e terre,preferisca restare in patria,non solo per godere delle eleganti evoluzioni di vivaci tursiopi,per non volere impressionare,i soliti delfini giocosi,ma soprattutto per gustare un semplice piatto di ….”perfido” travaso lessicale in agguato….”spaghetti courgettes”,ove i primi non rappresentano che una sopraffina modalità dello chef di sottilmente ,cioè proprio a esili fili,tagliare le seconde,zucchine a tutti gli effetti,presso le latitudini francesi del vocabolo. Letto e sottoscritto dal menu di turno!

 A questo punto dovrebbe volgere al termine questa rapida carrellata sul nostro insigne capolavoro alimentare di  estro gastronomico che da sempre ci appartiene,se non fosse che,giusto una riga prima di concludere,ci si ritrova a  meditare su una inedita frontiera in formato ziti, proprio quelli del dì della festa partenopea,impegnati a far da cannuccia per sorbire la classica bibita al bar! Visti nella Capitale…Un vero spreco non potere usufruire nella consueta maniera di queste autentiche golosità ma in tempi antrhopocenici,parola di scienziato,sembra il meno rinunciare ai “peggiori “ istinti culinari a favore  della “green” pasta,concediamoci questa definizione da finale delle meraviglie…..

 Poiché già nel nome si riconosce la missione, quanto sarebbe più oscuro e tetro l’intero mondo senza di lei

                                                                                         Mirella Violi