La Sistur (Società italiana di scienze del turismo), alla ricerca dei luoghi celati della Calabria, pone la propria attenzione sull’area grecanica, su quelle zone simbolo poco conosciute e che potrebbero scaturire sempre più interesse per gli amanti di una regione che instaura fortemente la voglia di conoscenza e dell’esplorazione di aree che riescono ad evocare un passato sempre presente e di una natura incontaminata.
La delegata regionale Calabria Sistur Luisa Zaccuri, alla ricerca di luoghi silenti, seppur chiassosi nella loro vivida realtà dal grande potenziale, ma ancora poco manifeste.
Ed è per questo che nella area grecanica ove echeggiano tra la gente del posto, la gesta della civiltà dei Greci d’Italia, di quella che fu la Magna Grecia, a Ferruzzano, ove la natura appare selvaggia, ma tanto soave, ove il cielo diventa un tutt’uno con il mare, si erge in una simbiosi “connaturata” all’ambiente circostante, la villa-museo Zephiros, una struttura dalla cromia bianca luminosa nel suo esterno, riecheggiante le onde del mare sospinte dal vento dolce Zefiro, da qui il nome della stessa. Una forte presenza rievocante la grecità di Calabria, onnipresente nelle origini dell’ideatore e artista della villa- museo.
La struttura evidenzia tra le sue peculiarità cinta murarie, rappresentanti le 4 stagioni, inebrianti il visitatore di vivide policromie, effusioni di interazioni di frammenti di luminose maioliche assemblate attraverso la tecnica del mosaico, un metodo attuato dall’artista al fine di garantire all’opera di sussistere in legame con la natura circostante, sottoponendosi alle intemperie della stessa, ma senza esserne penalizzata, senza subire degradazioni di colore alcuna. Villa Zephiros, un museo a cielo aperto che vede la sua prima alba circa 30 anni fa, quando l’artista Domenico Carteri, ispirato dalla propria personalità così infonda e da alcuni architetti di spessore F.L Wright, M. Piacentini. Uno stile unico e raro che rapisce lo sguardo di chi lo osserva e capace di vivacizzarlo di emozioni contrastanti nell’ammirare l’immane effetto di bellezza, la predisposizione dell’animo di domandarsi se cotanta arte possa essere realtà o mero pensiero di fantasia.
Domenico Carteri, artista polivalente, ha operato in piena valenza nel restauro di opere romane e greche, attuatori della tecnica dei calchi utilizzata durante gli scavi nel sito archeologico di Pompei, al fine di recuperare la forma di esseri umani, animali ed oggetti, attraverso l’utilizzo del gesso o cemento e acqua; un artista che mostra la propria ascesa interiore, nella fisionomia di villa Zephiros, dall’esterno al suo interno, ove è possibile entrare in un contesto conturbante di elevazione emotiva, attraverso le sue opere simbologia dell’interiorità dell’essere sino a toccare stati di coscienza molto infondi.
La Sistur, si prefigge di portare sempre più in vetrina un museo a cielo aperto che estende le sue linee, dal fuori al dentro, in un tutt’uno, senza mostrare alcuno stacco, di quello che vuole essere il messaggio, nella piena rappresentanza dell’io di Domenico Carteri.
Un museo che può ben evidenziare la parte di una Calabria, poco manifesta, ma di immane e ineguagliabile bellezza, tra natura, storia ed arte, nella costa dei Gelsomini, laddove un dì vide la sua luce la Grande Grecia.
Luisa Zaccuri – Delegata Sistur Calabria