MA SAREMO CAPACI DI CORREGGERE GLI ERRORI DI APPROCCIO PERSONALI, SOCIALI, POLITICI, BUROCRATICI? E’ NECESSARIO SE VOGLIAMO MIGLIORARE.
Da ricordare e incorniciare per non dimenticare quanto, troppo, di negativo ha imbrattato l’etere.
Un’epidemia che ha denunciato la superficialità con la quale si è predisposto quanto necessario alla prevenzione seppur finanziato: carenze periferiche e scollature Stato-Regioni.
E pensare che ci sono realtà in cui si fanno anche le prove per mantenere efficiente la macchina degli interventi
Sistema sanitario sconvolto da tagli senza alcuna considerazione per i bisogni in termini di salute e benessere: anziché eliminare lo spreco e la corruzione è stata resa inefficiente la rete di assistenza sanitaria pubblica a vantaggio di quella privata. Ma quando mai il privato ha fatto l’interesse pubblico!
Classe politica e burocrazia dequalificate. Neanche di fronte a una epi o pan demia, che dir si voglia, hanno messo da parte la logica del tornaconto elettorale. Senza pudore.
Nel momento in cui si doveva essere compatti, a prescindere da ogni credo, contro un morbo che non risparmia nessuno, non si sono fatti scrupoli nell’approfittare delle obiettive difficolta aggravate da un sistema Paese che nessuno è riuscito a curare
Un teatro permanente, uno spettacolo inqualificabile. La vita è un teatro, diceva Cecov, solo che non ammette repliche.
E non bastano le poche persone assennate e competenti a riequilibrare una situazione compromessa.
I cittadini italiani assediati dai social dove tutti son competenti di tutto, quei social che si prestano alla diffusione di notizie false alla mercé di politici senza scrupoli.
Un aspetto, comunque è risultato evidente: l’assoluta mancanza di una corretta educazione scientifica.
Professionisti confusi con scienziati, in bocca ai quali sono state messe analisi e conclusioni non corroborate da pregresse ricerche, da dati e da validazioni. Veri e propri millantatori ai quali è stato fornito un palcoscenico, la TV e i social, che fanno breccia nelle menti disarmate di un’efficiente capacità di metodo scientifico per filtrare le cialtronerie, separandole dalle considerazioni serie.
Una credibilità che si sintetizza nel mantra: l’ha detto la televisione.
E come se lo scienziato fosse un chiaroveggente hanno fatto credere poco scientifico il fatto che vari scienziati avanzassero ipotesi diverse.
Affermava Popper che le verità, da ammettere sempre provvisoriamente , sono come gli imputati, vanno processate. Nessuno ha la verità definitiva in tasca.
E all’ultimo posto, non ultimo ma primo – meriterà un capitolo a parte – L’ECCESSO, ridicolo, dannoso, inqualificabile, corifeo di interessi editoriali e politici, di INFORMAZIONE, un eccesso, spesso a senso unico, che ha generato confusione, pressappochismo, in una parola DISINFORMAZIONE.
E LA DEONTOLOGIA?
Auguri a tutti dalla Redazione di deliapress