In un nostro precedente articolo abbiamo analizzato un processo di informazione denominato GIGO cioè “garbage in, garbage out” che stava a significare che un elaboratore, anche se ben programmato, se riceve dati errati o incompleti fornisce risultati errati, non avendo capacità critiche
Il cervello umano non è dissimile. Se riceve informazioni insufficienti o errate è portato a conclusioni ben lontane da quelle corrette. Eppure il cervello, se è stato formato opportunamente, se ha un metodo di approccio severo, se non si accontenta dell’aver letto o sentito magari da parte di persone con “aureola” creata, potrebbe avere delle riserve prima di assimilare, accettare.
Il fatto è che le strategie della comunicazione per indurre consenso, orientare, convincere, si sono fatte molto sofisticate. Ci sono gruppi che forniscono questo servizio, pianificano, gli interventi e pianificano anche le contromosse per isolare quanti non restano impigliati nelle rete.
Ma chi sono gli operatori concreti della strategia? Chiaramente qui non ci rivolgiamo a quelli che fanno pubblicità a prodotti. Di questi si sa, gli argomenti li sanno trovare, molto spesso sulla pelle del malcapitato acquirente.
Vogliamo porre l’attenzione sugli operatori dell’informazione, a quelli che per le posizioni che occupano, trasmissioni televisive, carta stampata, giornali on line, talk show, ecc., raggiungono un grande pubblico.
Qui ci troviamo di fronte a persone di spessore capaci di analisi obbiettive, queste piuttosto rare, poi abbondano i mercenari dell’informazione e i decerebrati.
Nella maggior parte dei casi sono li per farneticare, difendere senza argomentare, accusare. Gente di parte, insomma. Nulla a che vedere con l’informazione e meno che meno con la cultura che quando si esercita fa scavare a fondo senza riguardi.
La pratica più diffusa è l’omissione. Si riesce disinvoltamente affermando verità a comunicare falsità.
Potrebbe sembrare un ossimoro, eppure!
Mi piace fare un esempio.
Un giornale pubblica una notizia: “Un passante è stato morso da un cane mentre passeggiava sul corso Garibaldi”. Era vero.
Una notizia data così quanto meno porta a pensare: come è possibile che ci siano ancora cani randagi ai nostri giorni? Non deve succedere, non ci sono controlli, le autorità che fanno, ecc. ecc. Evidentemente una notizia data così è funzionale alla creazione di una sfiducia verso il … sistema.-
Il cittadino generalmente non sta li a chiedersi quali erano le circostanza reali. Pochi lo fanno, ma hanno una robusto assetto mentale, non si fermano in superficie.
In realtà la notizia completa era: “Un passante è stato morso da un cane mentre passeggiava sul corso Garibaldi, l’animale era accovacciato in un angolo vicino al suo padrone, inavvertitamente l’aveva calpestato”.
Si capisce che l’infortmazione completa porta ad altre conclusioni.
Siamo di fronte alla classica informazione surrettizia: informazione vera, ma incompleta, comunicazione distorta e falsificata.
Passando alla cronaca – è di questo periodo – le analisi si fanno partendo dalla fine, perché i burattinai vogliono così, forti dell’apparato dei media che controllano; e se non si diventa corifei si viene accusati di essere dalla parte del criminale, del terrorista e chi più ne ha più ne metta. Informazione surrettizia e pretesa di allineamento di tutti in un conformismo che svende il cervello, è un’offesa alla cultura e all’intelligenza.
Guerra in Ucraina: “c’è un’aggressore e un aggredito”. Punto. Guai a fare un’analisi a partire dall’inizio per capire come si è arrivati qui, chi ha lavorato dietro le quinte, a chi giova, gli eventi dell’ultimo decennio, i moti di piazza, i rovesciamenti dei governi, chi l’ha foraggiato e come si è arrivati ad un presidente filo NATO in luogo di uno filorusso, il battaglione Azov contro il Wagner russo, le ingenti somme spese dagli USA in primis e dall’Occidente per addestrare, armare e finanziare i belligeranti ucraini, ecc. Di tutto questo c’è un complice silenzio accompagnato in salsa fake e informazione surrettizia. Chi informa deve analizzare tutto e dire tutto, senza omissioni senza parteggiare.
E’ imbarazzante vedere direttori di giornali e giornalisti “blasonati” schierati e senza il minimo distacco analitico.
Presumibilmente nella loro vita non hanno mai incontrato Popper, o se l’hanno incontrato o non l’hanno capito o preferiscono ignorarlo, per cui non si predispongono adeguatamente di fronte alle loro verità che, come diceva il su menzionato: “sono come gli imputati, vanno processate”.
Ma non è il solo caso.
Lo stesso cliché per il problema Palestinese: anche qui c’è un terrorista e ci sono le vittime Israeliane. Nero e Bianco. Degli ultimi 75 anni, dell’aver creato uno stato di Israele dove vivevano i Palestinesi, senza aver favorito parallelamente la formazione di un solido stato Palestinese, soluzione mai accettata dai Palestinesi ma voluta dagli Occidentali e dall’ONU, non se ne parla abbastanza. Eppure quell’atto ha innescato tante bombe ad orologeria che esplodono ogni qual volta un terrorista di turno riesce, sfruttando un odio profondo e via via cresciuto, a mettere forze sufficienti per andare all’attacco. Oggi è la volta di Hamas, ieri … e domani …
Eppure il manicheismo, cioè la rigida contrapposizione sul piano dell’ideologia e della prassi, non ha mai giovato.
Poi ci sono le ricorrenti esternazioni per innescare ad arte polemiche e caricare le truppe cammellate. Recente è l’uscita del ministro Crocetto che esterna l’idea che il governo, forte dalla maggioranza su cui può contare, ha come solo avversario la … Magistratura. Affermazione grave che poi cercano di sfumare, lisciare, banalizzare, minimizzare, ecc.
Ma intanto viene percepita come attacco contro la Magistratura e tale resta nelle truppe corifee, e si insinua anche nella mente debole di altri. Potete immaginare che i magistrati complottano e fanno .. affermazioni in pubblici convegni.
Evidentemente c’è chi vorrebbe una Magistratura accondiscendente e tale da garantire l’immunità a chi governa. Con quello che abbiamo visto in passato!
Tentativi reiterati di gettare discredito creando nemici.
Hanno imparato la tecnica e periodicamente inventano qualche sortita.
Gli esempi non si contano.
Speriamo anche che cresca il numero dei cittadini che alleni la mente a percepire queste trappole.