L’Unione europea e i suoi Stati membri sono forti promotori di un ciberspazio aperto, stabile e sicuro, rispettoso dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto. Il ciberspazio offre importanti opportunità di sviluppo sociale, politico ed economico.
L’Unione europea e i suoi Stati membri sono preoccupati per il numero crescente di comportamenti dolosi rilevati nel ciberspazio intesi a compromettere l’integrità, la sicurezza e la competitività economica dell’UE, ivi compreso l’aumento dei casi di furti di proprietà intellettuale favoriti dall’informatica. L’uso improprio delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) potrebbe avere effetti destabilizzanti e a cascata, aumentando i rischi di conflitto. L’Unione europea e i suoi Stati membri esortano gli attori a porre fine a tali attività dolose e invitano tutti i partner a rafforzare la cooperazione internazionale per promuovere la sicurezza e la stabilità nel ciberspazio. Sono decisi a perseguire azioni volte a neutralizzare tali attività dolose e pronti a intensificare la cooperazione con i partner internazionali a tal fine. L’Unione europea e i suoi Stati membri continuano a monitorare e ad affrontare le sfide poste dal ciberspazio sia a livello interno sia nell’ambito della rispettiva politica estera e di sicurezza. I loro sforzi mirano a rafforzare la ciberresilienza, a sensibilizzare maggiormente le imprese e i cittadini, nonché a trovare risposte tramite il ricorso a misure diplomatiche. Al fine di mantenere un ciberspazio aperto, stabile e sicuro, la comunità internazionale deve intensificare gli sforzi per contrastare le attività informatiche dolose e orientare il proprio uso delle TIC mediante l’applicazione del diritto internazionale vigente relativo al ciberspazio, nonché il rispetto delle norme, delle regole e dei principi di comportamento responsabile da parte degli Stati, come indicato nelle relazioni cumulative del gruppo di esperti governativi delle Nazioni Unite (UNGGE) nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nel contesto della sicurezza internazionale. A tale proposito, gli Stati non dovrebbero consentire consapevolmente l’utilizzo dei rispettivi territori per attività dolose svolte mediante l’uso delle TIC, come indicato nella relazione dell’UNGGE per il 2015. L’Unione europea e i suoi Stati membri sono fermamente impegnati a favore del consenso esistente in questo contesto e delle ulteriori discussioni in seno alle Nazioni Unite, nonché degli impegni in materia di protezione della proprietà intellettuale contro i furti favoriti dal ciberspazio assunti in sedi multilaterali come il G20 o tramite l’appello di Parigi a favore della fiducia e della sicurezza nel ciberspazio, sostenuto da tutti gli Stati membri. |